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Pontassieve Parla Con Tutti

Le difficoltà di comunicazione rappresentano uno degli ostacoli più grandi al percorso di inclusione sociale: senza la possibilità di stabilire una forma di comunicazione, e quindi di entrare in contatto con gli altri, risulta compromessa sia la possibilità di sviluppo relazionale, sia l’acquisizione di un ruolo sociale nel contesto di vita, in sintonia con i bisogni e le aspettative proprie dell’età di appartenenza e delle potenzialità personali.

Questa tipologia di barriera possono riscontrarla maggiormente tutti i minori e gli adulti con forme di disabilità cognitiva con compromissione della capacità comunicativa, ovvero tutte quelle condizioni cliniche in cui la produzione e comprensione verbale siano compromesse nella loro integrità funzionale. A questo target, possiamo aggiungere una cittadinanza non clinica, ovvero sia tutte le persone di origini straniere con difficoltà di interazione verbale dettata da un gap linguistico, che ne compromette l’adesione al tessuto sociale, sia la popolazione composta da bambini e bambine in età prescolare, che ancora sono in fase formativa sia da un punto di vista verbale, che di lettura e scrittura.

La Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), con le sue molteplici strategie, si offre in aiuto a tutte queste condizioni di difficoltà, portando elementi di supporto alla costruzione di passaggi comunicativi utili ed efficaci, risultando determinante in numerose progettualità socio-sanitarie orientate all’inclusione; la diffusione capillare di questa tecnica di intervento ha reso possibile riscontrarla a livello mondiale, risultando elemento indispensabile alla costruzione di collettività consapevoli ed accoglienti. Anche in Italia vengono sempre più spesso messi a punto progetti di comunicazione urbana facilitata: possiamo trovare esempi di utilizzi in svariate realtà comunali, da grandi città a piccoli paesi, e con essi è riscontrabile il servizio offerto verso una popolazione che troppo spesso ancora risulta latente agli occhi comuni, non apparendo così inserita nel tessuto sociale.

La CAA si affaccia quindi come un potente strumento per facilitare inclusione (attraverso la possibilità di esprimersi e farsi capire), autodeterminazione (dando la possibilità di effettuare scelte e mostrare bisogni) ed autonomia (focalizzando sull’individuo le proprie capacità espressive).

Altro ambito in cui ritroviamo la Comunicazione Aumentativa Alternativa è la scuola: le linee guida ministeriali accolgono infatti questo modello come forma di intervento nel contesto strutturato dell’istruzione, offrendo strumenti di supporto a tutte quelle condizioni in cui la comprensione e produzione verbale sia incompleta o disfunzionale. Esaminando anche quest’ultimo contesto, possiamo rimarcare l’importanza sociale di questo modello per ben tre popolazioni target ovvero portatori di disabilità con deficit comunicativi, stranieri con difficoltà linguistiche, minori con funzionalità verbali ancora non sviluppate. Anche la popolazione generale, ovvero tutti coloro che non ne avrebbero bisogno primario in quanto funzionali ed efficaci nella vita comunicativa, ne trarrebbe vantaggio, esponendosi costruttivamente ad esperienze di socializzazione mediate da strategie che andrebbero a limitare le difficoltà e le paure dettate dall’incapacità di relazionarsi con “chi non parla con le nostre parole”: questo aspetto di sensibilizzazione sociale, seppur apparentemente secondario, risulta essere un tassello fondamentale alla costruzione di una società inclusiva sempre più estesa e consapevole.

Il progetto ha lo scopo di offrire possibilità comunicative in ambienti socializzanti ovvero di contribuire a creare una rete di ambienti civici accoglienti, leggibili e con potenziale espressivo per tutta la comunità e, nello specifico, per chi sperimenta barriere comunicative e relazionali.

La possibilità di comunicare stati o bisogni, oltre ad agire espressamente sulla qualità della vita dell’individuo, riesce a mostrare necessità o desideri, apportando un contributo fondamentale all’aumento del senso di autodeterminazione personale, prevenendo spesso situazioni di disagio o malessere dettate dalla frustrazione nel non potersi esprimere. Gli ambienti e i contesti target saranno luoghi di interesse sociale e di integrazione comunitaria, ovvero contesti come parchi giochi, giardini e servizi pubblici.

La crescita sociale, in termini di consapevolezza ed impegno, è elemento cardine alla creazione di contesti di vita in cui senso civico e ambiente accessibile qualifichino sempre di più la nostra società come realtà inclusiva, agendo così direttamente ed indirettamente sull’incremento della qualità di vita, sia effettiva che percepita, di tutti.

Rendere gli ambienti pubblici ludico-ricreativi, quali giardini e parchi giochi, ambienti maggiormente inclusivi, offrendo un servizio di promozione comunicativa volta al favorire l’accessibilità sociale e la qualità della permanenza in taluni luoghi di svago è l’obiettivo del proporre dei pannelli di supporto visivo con immagini relative a possibilità comunicative semplici e legate a bisogni primari (avere fame, sete, volersi riposare, sentire caldo o freddo, richiedere di andare al bagno).

Verrà posta attenzione al rendere i supporti disponibili sia alla vista che al pointing (indicazione gestuale finalizzata alla comunicazione) all’intera popolazione, considerando espressamente gli aspetti fisici come l’altezza caratteristica delle diverse fasce di età, e la grandezza delle immagini proposte, in modo da essere il più chiare e discriminabili possibile.

Favorendo la comunicazione attraverso la CAA, parchi e giardini acquisiscono un valore aggiuntivo nel loro essere luoghi di aggregazione e socialità, valorizzando l’impegno comune all’accoglienza delle difficoltà comunicative.

Obiettivo specifico è anche aprire la strada a futuri servizi analoghi, sempre più dettagliati ed estesi, compresi e condivisi dalla cittadinanza.

L’utilizzo dei pannelli visivi è molto intuitivo, ovvero il semplice indicare o toccare un immagine può essere considerato come un messaggio comunicativo di interesse, bisogno o desiderio da parte di chiunque, in special modo da chi non ha possibilità di espressività verbale funzionale.

I pannelli in materiale semirigido (dibond) sono installati, all’interno dei parchi e giardini pubblici di Pontassieve, fissati su pali di legno piantati a terra. L’installazione di 2 pannelli per ogni supporto, ad altezze diverse, è motivata dalla necessità di rispondere efficientemente a bambini, adulti e persone su sedia a rotelle.

I materiali identificati come più idonei all’utilizzo specifico in ambiente esterno, auspicandone una durabilità maggiore, sono:

  • legno autoclavato per i supporti
  • dibond prestampato per i pannelli visivi

Oltre ai pannelli visivi nei parchi, il progetto ha portato avanti anche la distribuzione di pannelli per le scelte, ovvero pannelli con immagini rappresentanti oggetti o luoghi di potenziale interesse, presso numerose attività commerciali sul territorio. Ad esempio, in alcuni bar, è possibile richiedere tale pannello, raffigurante i principali prodotti di uso (panino, succo di frutta, latte, caffè, gelato, bagno, etc), da proporre a bambini ed adulti con difficoltà comunicative verbali, offrendo così una possibilità di scelta aggiuntiva a quelle usualmente disponibili in società. Le attività aderenti, e quindi in possesso di tale strumentazione, sono riconoscibili dall’adesivo esposto e di seguito riportato:

Riferimenti

Centro Aragonese di Comunicazione Aumentativa e Alternativa ARASAAC


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